Ė il Blue Monday e in effetti, sarà, ma il mio umore è piuttosto  black, anche se ci sono periodi in cui il Blue è every day. 
Sarà, così mentre decido che devo osare un po' di casalinghitudine metto come colonna sonora una playlist anni 70, molto italiana. Ho smesso velocemente i lavori e sono sprofondata sul divano e nei mei anni settanta, 
I Dik Dick, chi se li ricordava più con le loro cover? Mina, un azzardo datato, ma accidenti a quei brani. Battisti, il treno delle 7,40 anche se il mio per la Milano scolastica era alle 6,40 e quel "Mi ritorni in mente": beh, tornano troppe cose in mente e non sempre mi piacciono. 
La voce caratteristica di Demis Roussos e sono subito le cinque con pioggia e lacrime, Rain and tears. I pugni chiusi di Demetrio Stratos struggono e su "Se perdo te" della Strambelli mi blocco. Entra in gioco un po' di Baglioni con quel suo "E Tu" e poi più. 
Oh oui, je t'aime Moi non plus Oh, mon amour, i lenti del pomeriggio festivo e le lezioni di francese
Mi rivedo affacciata alla finestra della camera a Rapallo, sono con un'amica e nella nostra serata solitaria sospiriamo con  "A mezzanotte sai che io ti penserò..."  Sì sospiri d'avanzo, tanti e inutili. Una lacrima con i Nomadi e "Canzone per un' amica": era la canzone di chi non c'è più e ogni nota lo ricorda
Tanto De André, ancora oggi
Chiudo, a "Muso Duro", perché Bertoli aveva ragione:  bisogna tenere un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro "...qualcosa rimane fra le pagine chiare e le pagine scure" ... già. Cola un po' di Rimmel fra le ciglia. Il mascara si chiamava Rimmel e De Gregori lo cantava.
Sempre e per sempre...
Torno in me, ai programmi di oggi, alle cose che mi dovrò inventare. Sguardo in cielo e...no, non è sempre più blu.e ancora "a mano a mano ti accorgi che il vento ti soffia sul viso e ti ruba un sorriso..."








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