PENSIERI NOTTURNI

Dopo tre mesi, le riflessioni

Inutile negare che fu il bisogno di cambiare, di fuggire da una realtà cui mi sentivo estranea, negarsi anche a certe situazioni familiari antipatiche, che mi convinse a seguire serenamente mio marito nei suoi trasferimenti. Certo, aveva obbligo di residenza, quindi era nella natura delle cose farlo. Non fu comunque facile. Lasciavo molto di mio, ma era un mio che andava rivissuto. Allontanarsi dal paese, significava soprattutto libertà, quella di poter essere me stessa. Così fu, in un percorso non semplice, ma soddisfacente.
Ogni fuga, che sia infantile, adolescenziale, adulta,  presenterà però il suo conto, che ritornerà per essere pagato. Ritorna il passato, si, sotto i suoi più vari aspetti e se in qualche caso si rimane fortemente destabilizzati, altrimenti si è più che attrezzati per affrontare il tutto, 41anni più vecchi, più forti
A volte, mi sento osservata come una scimmia in uno zoo, ma so di  farlo anch'io: guardo, sorrido, evito per quanto possibile di giudicare, anzi evito spesso proprio, siano luoghi o persone, più le ultime 
Eppure imparo, continuo a imparare ogni giorno, da chi ha capacità e strumenti che a me mancano, da fatti e circostanze che mettono in moto le mie sinapsi, che smuovono dubbi, che mi fanno cercare ancora risposte

Se è vero che la stessa persona che parte per un viaggio, non è la stessa che torna, è vero che come afferma Mauro Corona : “Viaggiò col cuore in gola accanto a un passeggero insolito: l’emozione sconosciuta del ritorno.”

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