Credo che nella vita sia necessario scegliere. Sempre. Ce lo dobbiamo per la nostra dignità, per rispetto soprattutto a noi stessi.
Scelgo da sempre, non sto mai nel mezzo, non ne sono capace. Il "sì, però..." non fa per me.
Non tengo il piede in due scarpe. Forse estremizzo, mi rendo antipatica.
Scelgo, nella mia vita privata, in quella sociale, in politica. Non accetto dogmi, mistificazioni, menzogne. Non sopporto chi trascina e lede la buona fede 
Non mi accontento. Soffro, magari, perché le scelte costano. Rinuncio anche alle persone, a cui posso voler bene, ma che rappresentano ciò che ho in odio. Certi comportamenti fanno si che la mia stima nei loro confronti cada a dei livelli minimi 
Link postati sulla mia pagina che non riesco a interpretare, o meglio, non capisco dove vogliano a dare a parare le persone che li postano. Dicono tutto o lo stesso contrario, oppure le parole, smentiscono i loro comportamenti, ed è terribile.
Ecco, scegliere chi essere è una cosa, ma essere semplicemente e comportarsi secondo la nostra etica è  totalmente diverso
Farsi trascinare da quelle che sembrano belle parole, ma in realtà sono ossimori comportamentali? Ecco questo è un non scegliere. O forse un non voler vedere. Peggio, un non voler o saper comprendere, anche davanti all'evidenza più eclatante
Scelgo, ma scelgo di non mediare
Pazienza se dovrò perdere ancora qualcuno lungo la strada della mia vita. Sarò maledetta? Ci sono abituata

"sei identica a tuo nonno, due teste dure, proprio"
Lo so, papà. Scelgo e sto zitta piuttosto, e... no, non starò zitta: nonno sì, ma lui aveva troppo dolore dentro. Io ho solo più strumenti

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