A Modena, dopo un'assenza di tre mesi
Poche ore, in realtà. Una toccata e fuga necessaria, con  il tempo passato più in auto, che quello impiegato a calpestare il suolo dell'antica Mutina
Gi, impegnato in burocraticismi, Isi e io a coccolarci da Michela. Sotto casa, la nostra vecchia casa.
Isi, da subito tirava per entrare nel portico. Non si spiegava perché non la portassi su e provate a spiegare a una cagnetta che in quella casa, noi non abitavamo più  In verità, lo dicevo a me stessa
È salito mio marito, dai nuovi proprietari, per ritirare documenti. E tornato stordito: di fatto l'appartamento è tornato negli anni 70. Ricostruiti i muri, abbattuta la nostra libreria, chiusi gli spazi
"Non avresti retto", mi dice, "tutto troppo pesante per te".
Amo le contaminazioni, con moderno ad alleggerire l'antico, gli spazi aperti, cornici e non porte, cosa che avevo fatto con le ristrutturazioni. Mi spiace, soprattutto perché l'arch. Borrello e gli artigiani avevano fatto uno splendido lavoro e comunque in ogni luogo dove si è vissuto, si lascia sempre un po' di cuore. Rimane qualche foto, che finirà a sbiadite, non più nei cassetti, ma in qualche mio archivio digitale 
Non ho potuto incontrare nessuno. Dovremo rinviare 
Solo un abbraccio veloce a Chiara, sotto il suo ufficio. Mia figlia, mi strappa sempre un sorriso. Eterna ragazzina, con la sua altrettanto eterna divisa: leggins neri, camicia di seta bianca, giacchini per tutte le stagioni, stivali alti eleganti o ballerine, dipende. Se qualcosa le piace e torna comodo, quel qualcosa sarà suo per sempre: la mia eredità, decisamente
Ripercorriamo le vecchie, conosciute strade
Traffico, troppo
Tangenziale bloccata in più punti
Ci fermiamo pochi minuti per uno spuntino e ripartiamo
Ho qualche nodo a strozzarmi la gola e non ho fame
Torniamo a casa ci diciamo, quella vera

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