TRANSIZIONE

Tre settimane, ventuno giorni nella nuova casa, in un posto che se pur noto, devo riscoprire. Poco per volta, perché la sistemazione mi sta prosciugando, mi toglie energie
Ritrovo ogni giorno volti amici, che mi paiono sempre gli stessi, non riesco a vederli invecchiati. Fra capelli ingrigiti e qualche ruga, rivedo i lineamenti che avevo lasciato. Le voci, poi, non cambiano e risentirle mi fa tornare ragazza
Mi tocca, ed è davvero straziante, cercare chi non è più: è questo che mi da la vera percezione del tanto tempo che ho passato altrove. 41 anni... Un'eternità. Cerco nei luoghi che erano soliti, ma li ritrovo vuoti ed è sempre un colpo al cuore 
Sto mediando con i miei pensieri, che sono più sconvolti dei miei capelli. Compenso la nostalgia con la curiosità, ma non nego che la prima prenda spesso il sopravvento.
Maria mi è sempre incredibilmente vicina e fra i suoi mille impegni, trova sempre quell'attimo per me e di questo le sarò sempre debitrice: non ho bisogno di chiedere, perché come sempre riesce a capirmi al volo. Si fa presenza, dove c'è altrimenti assenza
Non leggo, non è mai successo. Un solo libretto in tre settimane, quando la media sarebbe stata di almeno 10. Qui, davvero si capisce quanto possa essere difficile, più di quanto pensassi, questa fase di transizione
Non posso fare altro che guardare avanti, ripercorrere passi sulle orme che avevo lasciato e tracciarne di nuove.
Sola e al fianco di chi ci vorrà essere

Tornare al proprio paese è come passare la mano su un vestito che ci è caro e che è pieno di stropicciature: in ogni grinza ci sono risate, ricordi e sogni.
(Fabrizio Caramagna)

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