FRANCESCO

💔Sono entrata nella tua famiglia quando eri ancora un ragazzino. Avevamo in comune una passione per la lettura e ti ho fatto conoscere un autore, Cesare Pavese, che avresti portato come tesina alla maturità: 60/60 e non poteva essere diversamente, perché anche a scuola eccellevi. 
Pochi giorni dopo il mio matrimonio, la tua partenza per la naja: Car ad Albenga e mesi a Sequals, in Friuli. Ti scrivevo, me lo chiedevi e tu rispondevi raccontandomi le tue avventure. Fu in quel periodo che scampasti fortuitamente a un incidente che costò invece la vita a un tuo amico. Ti occupasti per anni dei genitori di quel ragazzo. Non avevano altro che la tua compagnia.
A volte, invece, trovavi il tempo per rilassarti qualche giorno a casa nostra, a Chiavari. Passeggiavamo noi due sul lungomare, con Chiara piccolissima, spesso in silenzio. Andava bene così. Il silenzio, lo sapevamo, dice molto 
Arrivarono gli anni con Fratel Ettore e gli ultimi della Stazione Centrale di Milano. In una fredda sera invernale, tornasti a casa scalzo, a qualcuno servivano le calze di lana, le tue.
La casa di viale Cappuccini affollata di persone da sfamare, da vestire, da proteggere. Non ti negavi mai
Per me, pur profondamente laica, sei stato la quintessenza del messaggio di Cristo. 
Talmente proteso verso gli altri, con i tuoi viaggi in Bolivia, in Equador, i mesi passati nelle missioni fra i dimenticati, da scordarti di te stesso. Fino allo sfinimento 
Anche nei tuoi ultimi giorni, pur nella infinita stanchezza che ti assillava, non riuscivi a dire no alle lunghe visite dei tuoi amici. Poi hai ceduto, hai deposto le tue armi e, con serenità, ti sei affidato  all'inevitabile. 

Ci siamo scontrati, più con i silenzi che ben ci rappresentavano, che con le parole, ma cercavo di  mandarti i piatti che ti ingolosivano di più. Era il mio modo per parlarti, per comunicare 
E non smetterò di parlarti, sai. Lo farò leggendo un libro o guardando le foto dei tuoi bambini nella Casa dei Njnos, anche solo accarezzando quelle belle sculture lignee che mi portavi dai tuoi  viaggi. 
Ciao "Grande". Tu chiamavi così i tuoi amici 
Hai un lungo viaggio da percorrere, ora, il più importante
Un abbraccio, quello che non sono riuscita a darti
Stella

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