Fatico a ricordare come sia iniziato questo ventiventidue; il mio umore era solitamente pessimo, di questo ho certezza, ma non è una novità. La solita corazza, l'incapacità di lasciarsi andare anche a un abbraccio, il continuo bloccarsi che reputavo psicosomatico e no, non lo era, ma mi impediva di vivere con serenità anche la montagna.
Poi, qualcosa è cambiato e ho riscoperto il mondo intorno a me. Ho ritrovato il sorriso, la risata, la gioia negli abbracci, la capacità di commuovermi, magari anche di urlare e di essere sempre più determinata. Non fuggo, resisto. Ho capito chi mi mancava, ho ritrovato chi mi era mancato, anche se non ne ero consapevole. Il mio corpo è tornato mobile e morbido, anche se c'è ancora della strada da percorrere, ma va bene, davvero.
Il ventiventidue è alla fine e mi ritrovo a ringraziare questi ultimi 12 mesi, che giorno dopo giorno, mi hanno portato a riscoprirmi, a rinnovarmi
Non chiederò nulla al nuovo anno: non sono brava a fare propositi e ancora meno richieste. Solo spero in una buona dose di serenità che alleggerisca gli animi e che vorrei poter donare a chi amo, ma sì,non solo...
*Apriremo il libro. Le sue pagine sono bianche. Le riempiremo con le nostre parole. Il libro si chiama “Opportunità” e il suo primo capitolo è “Capodanno”.*
(Edith Lovejoy Pierce)