SCEGLIERSI

Chiunque si sia approcciato a un percorso di psicoterapia, può essersi sentito dire che era necessario scegliersi.
Può sembrare assurdo detto così, benché gli analisti articolino le frasi, spingano con forza alla riflessione, pungolino il nostro subconscio perché salga a quel livello di coscienza che spinga poi ad agire, a cercare di guarire
"Scegliti", "ti devi scegliere" e me lo sono sentita ripetere allo sfinimento.
Scegliermi? La cosa più difficile da farsi, quando qualsiasi passo avrebbe potuto comportare l'annientamento di equilibri già fragili, una disarmonia familiare che troppi non avrebbero capito e retto
Ho continuato a scegliere diversamente. Di fronte alle strade con fossi da saltare, ho saltato, consapevole che mi sarei potuta ferire cadendo fra i rovi e così è stato. Contusioni e abrasioni fanno parte del mio percorso 
Non sono abituata a tergiversare; di fronte alle decisioni da prendere agisco. Quali siano le circostanze, non posso bloccare tutto cercando di immaginare  quello che potrebbe succedere o meno. Se il tempo per ragionare sulle varie ed eventuali è poco o nulla, non ci si può fermare, nessuno comunque saprà dire cosa ci riserverà l'indomani.  Scelgo, mi butto, salto, mi crepo, incollo e vado avanti.
Gli anni passano e cerco di non voltarmi indietro. Non mi soffermo sul dolore, non più, ormai. Non ripenso ai rifiuti, all'odio, al malanimo di chi mi ha tormentato. Decisamente, poi,  non voglio portare rimorsi per quello che altri hanno voluto intendere

Ho imparato ora, cosa vuol dire scegliermi.
Ho capito che mi scelgo quando dico no a chi chiede un attimo della mia vita, perché di quell'attimo ha bisogno, dimenticandosi gli altri milioni di istanti in cui c'è stato il vuoto intorno a me.
Mi scelgo quando opto per il distacco da situazioni e inevitabilmente da persone
Mi scelgo quando sbarro la porta di casa, quando rifiuto approcci che non mi interessano, se pur comodi, quando mi nego ad amicizie che hanno perso il loro valore.
Mi scelgo quando decido di stare sola, quando chiudo la porta della mia stanza, quando decido che è giusto arrabbiarsi, quando impedisco a chiunque di calpestarmi. 
Mi scelgo quando nessuno riesce a farmi piangere
Mi scelgo, quando scelgo a chi darmi
Mi scelgo, quando faccio scendere oro a coprire le mie più profonde ferite e mi tengo preziosamente, se pur fragilmentente insieme.


La prova basilare della libertà non è tanto in ciò che siamo liberi di fare, quanto in ciò che siamo liberi di non fare
Eric Hoffer






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