LANCETTE

OROLOGI POCO AMICI


Una signora, evidentemente in attesa di qualcuno, sotto casa mia, mi chiese  se, cortesemente potevo dirle l'ora; guardai sul cellulare e gliela comunicai  Mi guardò stranita,  dicendomi che così lo sapeva anche lei. Fuori come un balcone, proprio.
Io, non porto orologi. Gli orologi mi odiano: si rifiutano di funzionare se li indosso. Si bloccano, scioperano, salvo rimettersi a funzionare se li metto su qualsiasi superficie, in ogni dove. In ogni dove, poi finisco con il cercarli e non trovarli. 
Il perché del mancato funzionamento sarebbe degno di una seria ricerca scientifica. Il mio polso, funziona, più o meno, meglio se con un tutore; il battito è un po' veloce, ma nella norma, e comunque, non è che l'orologio va avanti, ma si ferma proprio.

Avevo circa 15 /16 anni, di sicuro ero alle scuole superiori a Milano; ero una pendolare per cui conoscere l'ora era davvero importante e avendo, stranamente rotto il mio, chiesi a mio nonno di darmi quello di nonna., che lui conservava gelosamente nel suo cassettone. Ogni giorno lo caricava, lo puliva, lo accudiva, davvero. Era un bell'orologio, moderno per l'epoca in cui venne acquistato. Nonno mi adorava: nata a pochi giorni di distanza dalla morte di sua moglie di cui porto il nome, sono stata la prima nipote, quindi tutto giocava a mio favore. Me lo diede con mille raccomandazioni e io lo portai così fiera, salvo tornare da scuola con l'orologio che aveva smesso di funzionare. Inutile dire, che venne sequestrato e mai più ridato. I ricordi non si toccano, certo, anche perché, miracolosamente l'orologio nel cassettone riprese a funzionare.

Successe che fossi innamorata di un orologio di papà, in oro, con la cassa nera. Qualche volta glielo rubai, perché era perfettamente in pendant con un mio abito, ma lo usai anche per andare in piscina, bagnandolo con l'acqua clorata e rovinando la cassa… Ci volle tempo e il lavoro di un orefice per riportarlo alla normalità. Ora quell'orologio è sotto custodia: mio marito me lo ha nascosto

Poi vennero tutti gli orologi possibili e immaginabili, più o meno preziosi, persi, rovinati, non so. L'ultimo, ordinato via Amazon, lo scorso anno, pure di marca, non funziona più da mesi, chissà, forse è la pila. Dovessi mai ritrovarlo, magari potrei  anche cambiarla.

Intanto continuo a non sopportare nulla al polso, a vivere secondo le mie personali lune, mangiando quando ho fame e dormendo, poco, quando ho sonno e non necessariamente di notte 
Il tempo è qualcosa che non mi appartiene; scorre, non lo si può fermare, quindi è inutile guardare continuamente l'ora. In ogni caso c'è il cellulare, e poi dove mai devo andare?

Orologio, dio sinistro, pauroso
impassibile, il cui dito ci 
minaccia dicendoci "Ricordati!"
(Charles Baudelaire)

Nella foto "il tempo molle" di Salvador Dalì 


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