ELOGIO A UN PADRE IMPERFETTO

Non è stato zuccheroso il nostro rapporto, sì amorevole, ma contraddittorio. Mi hai negato molto, anche troppo, ma mi hai supportato tanto. Non ho mai capito se avresti preferito un maschio che potesse portare avanti un cognome che si sarebbe altrimenti perso; sin da bambina mi portavi alle ACLI e in partito con te, anche se politicamente mi sono spostata molto oltre. Ti piaceva farti accompagnare al bar quando giocavi a carte: beh, terreno fertile già che odiavo i giochi femminili e Scala 40 è rimasto il mio preferito. Mai una sberla e se proprio ti facevo girare i "chitarrini", preferivi andartene a fare un giro. Fiducioso e ottimista al limite dell'assurdo: l'unica volta che ho urlato con te è stato  quando, al mio ennesimo intervento diagnostico, ancora non accettavi l'idea che avessi un cancro. Abbiamo pianto insieme, tu ammutolito. Mi sei stato vicino, sempre, spesso silenziosamente perchè era quello di cui avevo bisogno. Sapevo che c'eri e bastava. Quando finalmente ne sono uscita, te ne sei andato tu e qualche volta non mi nego la colpa che il dolore che hai vissuto con me ti abbia portato via.
Ciao pà. Sentiamoci ancora, nel buio e nel silenzio dei sogni.
Sentiamoci nel buio e nel silenzio.

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